C'è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c'è chi si sente soddisfatto
così guidato.
C'è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c'è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C'è pure chi educa, senza nascondere
l'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d'essere franco all'altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
La leggenda narra che venisse donato alla nascita a ogni bambino, che lo conservava per tutta la vita. Era un oggetto che serviva ad allontanare sogni negativi in modo da aiutare la crescita spirituale del possessore. L'acchiappasogni è composto da un cerchio esterno in legno flessibile che rappresenta il ciclo della vita e l'universo, una rete con perline, che trattiene i sogni positivi, i quali possono tornare alla mente durante la giornata per dare il loro messaggio mentre i sogni "negativi" vengono risucchiati dal buco centrale e restituiti all'Universo. La forma a spirale della "rete" può inoltre "acchiappare" informazioni o messaggi utili che arrivano dall'aria. Le piume, secondo la leggenda Cheyenne simboleggiano l'aria e il volo simbolo di libertà.
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• Ragazze e Ragazzi dai 14-17 anni ( scuole secondarie di II grado THIENE e SCHIO)
• Ragazze e Ragazzi >14 anni con disabilità
• Ragazze e Ragazzi con bisogni educativi speciali
• Ragazze e Ragazzi dai 14-17 anni immigrati di seconda generazione
Il progetto prevede la partecipazione attiva dei minori (ragazzi 14-17) e delle loro famiglie nella progettazione e attuazione delle attività che li coinvolgano direttamente, per renderli protagonisti nei loro percorsi educativi e di empowerment.
Questo orientamento promuove l’'autodeterminazione, come elemento centrale di un modello educativo equo, in grado di favorire occasioni per l'esercizio di libertà individuali essenziali. L'autodeterminazione e il coinvolgimento attivo sono sinonimi di "benessere” all'interno progetto. L' apprendimento tra pari e l'attivazione di canali di comunicazione più efficaci mirano a costruire relazioni positive all'interno della comunità educante.
• il carattere inclusivo della proposta che coinvolge in un unico progetto attività rivolte a tutti i ragazzi, con particolare attenzione alle disuguaglianze sociali, alle discriminazioni di genere, alle discriminazioni verso
giovani con disabilità;
• l'approccio MULTIDISCIPLINARE, che vede intersecarsi Professionisti in campo psicologico ed educativo con altre figure professionali che, attraverso l'arte e la bellezza, permettano nuove espressioni del sé e supportino i ragazzi nell'educazione emotiva, fornendo loro nuovi strumenti di narrazione ed espressione;
• l'utilizzo funzionale degli strumenti di comunicazione dei social media, integrandoli ad altri strumenti tradizionali;
• l'attivazione della comunità educante, per mettere al centro il sogno di una città educativa in cui realtà difficili e situazioni di agio abbiano uno sguardo di reciproca solidarietà, e sviluppino concrete forme di cooperazione proprie dell'economia solidale e di un welfare di comunità;
• l'approccio partecipativo, che vede i ragazzi protagonisti attivi del percorso di crescita attraverso l'uso di strumenti non convenzionali, permette lo sviluppo di una piena consapevolezza verso l'autodeterminazione;
• l'estensione delle attività a tutto il territorio dell'Ambito Ven_04;
• la collaborazione tra Enti pubblici e privati verso la creazione di un Patto Educativo Territoriale.
• ribaltamento dell’asse di potere prevedendo la possibilità che gruppi marginalizzati diventino promotori di attività e non semplici fruitori;
Il progetto mira a migliorare il benessere psico-fisico dei ragazzi coinvolti e delle loro famiglie potenziando le modalità di apprendimento e offrendo nuove opportunità di crescita educativa
attraverso l'arte e la cultura. Le azioni previste introdurranno elementi di innovazione nella rete educativa dell'Altovicentino, potenziando i fattori protettivi e riducendo i fattori di rischio.
Lavorando sulle relazioni tra i giovani si attenzionerà la
questione chiave delle differenze sociali e culturali, che indeboliscono la coesione della comunità locale, guardando con occhi diversi alle condizioni di fragilità e di minoranza presenti nel territorio come un aspetto da affrontare collettivamente e non una problematica individuale.